www.lch.it - I miei "aforismi" e altre cose. Un po' ... della mia storia.
Ultimo aggiornamento: lunedì 10 maggio 2004 18:34:05

 

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Data
(cronologia inversa)

... la gente si racconta per conoscersi e anche un po' per vergognarsi ...

Quelli più "freschi",
prossimamente.
... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ...
10-05-04  

Al grande bastardo
non bastava.

E' troppo buono, lui,
e altro mi riserva.

Oggi mi regala l'impossibilità
di mettere in pratica
quel che sarebbe stata la mia ultima soddisfazione,
lasciandomene però il desiderio, la coscienza e,
forse, il tempo.

Fatico a scrivere.

Non per quanto possa apparirmi disumano
scrivere quanto ho già più volte scritto e detto,
ma per la mano che non m'assiste.

E, anziché intenderlo come un segno del destino,
non posso che constatare la profonda vigliaccheria
di chi il destino, si dice, governa.

E, persino, il timore per un piccolo uomo
che oggi, nell'anno che ne conterebbe
quanti il secolo scorso alla sua nascita,
non ha paura di bestemmiare,
anche senza poter gesticolare.

Da oggi, comunque vada,
combatterò il grande bastardo
in ogni occasione,
senza mai prendermela con chi ancora lo crede buono,
ma sempre con chi vorrà raccontarmelo
diverso da un grande bastardo.

Poi, quando sarà,
gliele farò andare su tutte per il culo e di traverso,
quelle che mi ha negato e quelle che mi ha dato.

A quel punto, la sua umanità
non potrà che manifestarsi
con un'immensa scoreggia.

Oggi, questo piccolo uomo,
prende coscienza e crede.

Crede che tutto ciò
non può essere dovuto solo
alle probabilità del caso e del caos.

Crede nel grande bastardo
e nell'immensa scoreggia.

Altro, lui, non è.

 

21-02-04
(Francy)
 

Oggi,
proprio per averti cercata,
ho perso anche te.

Non ho una scusa e ho tutte le colpe.

E' vero e giusto così.

Mi sto chiedendo
perché mai un essere umano
non possa vivere
(decentemente)
da essere umano,
con tutte le sue debolezze
e tutti i suoi difetti...

e perché mai
qualche eventuale qualità
per cui è stato apprezzato
(se non viene frequentemente ribadita e confermata)
finisca per essere
il primo elemento per cui,
quello stesso essere umano,
viene ad un certo punto disprezzato...

Sono stanco.

Stanco di dover stare sempre attento
a quel che dico e quel che faccio,
a quel che non dico e quel che non faccio.

Vorrei tanto poter dire che
sono persino stanco di pensare.
Non posso.

E' faticoso, molto.

Specialmente quando
quotidianamente si incontra gente
che se ne strabatte di questi problemi
e vive molto più serenamente.

Sono stanco, a tal punto
(proprio io)
da non riuscire nemmeno ad arrabbiarmi.

Non con gli altri, non con me.

Il mondo mi rimprovera di non pensarlo,
io non riesco a far capire al mondo che ci sono anch'io.

 

31-01-04
("etta")
 

Sarebbe il momento ideale,
persino non programmato
(come a te, dici, piace).

Ma non accadrà nulla,
perché nulla può più accadere,
non naturalmente.

Verrebbe da dire che ci siamo conosciuti troppo in fretta,
in realtà non ci siamo conosciuti affatto.

Quel che ci pareva,
non lo era più un istante dopo.
Quel che oggi ci pare
non ci piace.
Non importa che sia
vero o falso, giusto o sbagliato.
Non ci piace.

Ed ecco che,
senza inventare scuse
e assolutamente liberi da impegni
(che abbiamo accuratamente evitato di prendere),
preferiamo star da soli e,
un po' più soli del solito
(ma, per fortuna, senza soffrirne più del solito),
preferiamo sgranocchiarci
quel piattino di illusioni
che c'eravamo

inavvertitamente
concessi
dopo un sacco del nostro tempo.

Chissà quando saremo ancora così scioccamente distratti...?!

Ora siamo davvero e reciprocamente liberi,
due che rammentano
(ancora per un po')
l'altrui nome
e che si salutano,
senza fermare il passo,
incrociandosi, per caso,
nel proprio bighellonare.

Godiamoci la solitudine
di questo sabato sera e notte,
lo stesso sabato che
(solo pochi giorni or sono)
poteva apparirci
irrinunciabile.

Non ti sorprendere se,
la prossima volta che avrò occasione di parlarti,
ti chiederò chi sei.

 

27-01-04
("etta")
 

Io desidero sentirmi desiderato.

Se anche lo fossi, ma non lo sentissi,
non me ne importerebbe nulla,
perché non lo sarei.

Un qualsiasi essere umano
che non la pensasse esattamente così,
di umano avrebbe davvero poco.

 

26-01-04
("etta")
 

La rabbia è una reazione istintiva,
potrebbe non avvenire mai,
oppure scatenarsi fra un minuto.

Ma io non voglio arrabbiarmi.

Una reazione istintiva
è incontrollabile.

Se accadesse,
ti mollerei qualche istante dopo.

Giusto il tempo per capire
che si poteva evitare
e non si può più.

...

Ah,
(chissà perché mi viene in mente questa cosa...)
sì, io ti vorrei,
ma non a tutti i costi.

 

14-01-04
("etta")
 

Dicendolo come si può dire
"ieri sono andata al cinema",
hai detto
"... io ci tengo alle nostre vite ...".

Mi sento come uno che
s'è scontrato con un treno
e sta raccogliendo tutti i pezzettini.
Quelli del treno.

 

12-01-04
("etta")
 

Ho spento l'ultima sigaretta,
mi manchi.

 

06-01-04
("etta")
 

Nascere, scoprire, imparare.
Vivere, sbagliare, pagare, capire.
Trovarsi improvvisamente vecchi
(e magari, ancor peggio, saggi)
senza avere più alcun modo
per godere di quanto potremmo
(così ci pare)
meritarci.

E' ingiusto, profondamente.

Chi ha concepito tutto ciò
non può essere buono.

Silenzio, non t'azzardare.
Non può.

 

29-12-03
(Per "etta")

 

Se...

Se riuscissi a comprendere quel che è mio e che altri mai potrebbero comprendere,
se potessi descrivere quanto diversi sono i miei ultimi giorni,
se urlando fosse possibile coprire le urla che m'assordiscono dentro,
se il telefono squillasse una volta sola al giorno, per una sola parola ogni giorno,
se potessi, no, volessi, far squillare il tuo per quella stessa e unica parola,
se potessi mangiarmi i timori che mi mangiano,
se vivessi il futuro per qualche ora appena,
se scappassi dal passato per la vita intera,
se mi lasciassi ubriacare dalla vita intera,
se sfiorassi la tua mano non per salutarti,
se ti ricordassi, senza vederti,
se ti vedessi, senza ricordarti,
se ti sentissi anche fuori e non solo dentro,
se tu ci fossi mentre non so se ci sei,
se ti desiderassi prima ancora di volerti,
se ti volessi per il troppo desiderio,
se me ne fregassi sino a dimenticarmene,
se chiamassi altre col tuo nome,
se non rammentassi il tuo nome,
se non contassi le ore,
se ti sognassi per ore,
se fossi più disgraziato di quanto le mie disgrazie mi impongono,
se non t'avessi raccontato il primo passo e potessi rincorrerti,
se la lotta fosse ad armi pari,
se smettessi le armi,
se ci dichiarassimo guerra,
se volessimo la nostra pace,
se tu non ci fossi o non ci fossi stata,
se bastasse un secondo di più, o di meno,
se incontrandoti non mi fossi scontrato,
se mi facessi molto male, o troppo bene,
se sapessi qualcosa di te in più del niente che so,
se potessi ignorarti senza frustarmi,
se tu mi frustassi ignorandomi,
se m'abbandonassi all'istinto,
se fossi animale,
se mi sentissi più uomo,
se ci credessi,
se non ci credessi per niente,
se le ferite fossero ancora doloranti,
se il dubbio non mi riaprisse le ferite,
se pensassi meno,
se pensare non fosse che a te,
se m'ammalassi di te,
se tu fossi la mia unica cura o il mio veleno,
se fossi di ferro mentre non so nemmeno stare in piedi,
se potessi sciogliermi senza scioglierti,
se tu fossi molto brutta, o molto bella,
se non mi sentissi più padre di quanto non potrò mai essere,
se io ti sentissi più madre di quanto mia madre non sia,
se tu mi guardassi per dirmi quel che non c'è,
se tu mi compatissi,
se tu mi scegliessi,
se io sapessi quel che non voglio sapere,
se una cosa, anche una sola, m'interessasse di te,
se temessi di poterti temere,
se m'andasse di giocare,
se non ci fossero regole,
se io barassi imbrogliando prima me di te,
se uno dei due perdesse prima di giocare,
se uno dei due volesse vincere anche dopo aver perso,
se noi due non finissimo mai la nostra partita,
se non ci importasse di non sbagliare,
se accettassimo il rischio pur di non pentirci per non averci provato,
se si potesse premere un bottone e comandare i sentimenti,
se i sentimenti fossero altrui,
se sentire non fosse come sentirti,
se la prossima volta non fosse altro che l'ultima volta,
se non mi sentissi annichilito eppur mai così vivo

... allora potrei forse lontanamente capire cosa mi sta succedendo.

 

22-12-03
(per Manuela, laurea)

 

Questo importante traguardo,
anche perché non primo,
testimonia la tua costanza
e ti merita grande fiducia.

Mi sento di urlarti
un immenso "brava"
e, più sommessamente
(per il segno del mio tempo),
anche l’intimissima
(pur se immeritata)
soddisfazione per colei
che non riesco a non sentire
come la "mia nipotina".

lch per Manuela, 22 dicembre 2003   

 

22-12-03
(Per "etta")
 

Il tempo perché
una scintilla scocchi
è forse pari
a quello
della sua durata...

 

21-12-03
("etta")
 

Ci si può sentire vecchi
se passa un altro anno,
un po' di più se gli anni son già molti,
ma, pur a schiena eretta,
totalmente distrutti
se si incontra
chi avresti tanto desiderato
incontrare un po' prima.

 

26-11-03  

Non avrei mai pensato che quanto
più mi terrorizzava attorno ai vent'anni,
sarebbe diventato il desiderio
più grande vent'anni dopo...

 

25-12-02
E' Natale.
Non me ne importa.
Onestamente devo dire che non me ne è mai importato nulla.
Mi importa che è un altro Natale, è passato un altro anno.
Fra qualche giorno, come ogni anno di questi giorni,
farò finta di convincermi che
per l'anno nuovo vorrò una vita nuova.
Mi auguro solo, stavolta, di riuscirci.

Se il prossimo Natale non sarò qui
(a scrivere le stesse cose)
vorrà dire che sarò occupato a fare altre cose.
Oggi, ancora oggi, non ho questa fortuna.

 

24-11-02
(Francy)


Non ti vedevo da un sacco di tempo,
ma ier l'altro ho pensato di non vederti più.

Saperti là,
diversa da prima e ancora in lotta,
oggi diversamente mi arrabbia.

Quell'arrabbiarmi con te,
per le inutili sciocchezze della trascorsa quotidianità,
oggi mi pare solo grottesco.

Siamo fragili ed effimeri,
lo saremo sempre,
ma quella tua rara spontaneità,
oggi si dimostra più giusta e vera
delle mie tante parole
inutilmente spese a sottolinearla.

Avevi ragione tu.
Farò di tutto per ricordarmene.

 

05-08-02
O
ggi rammento quegli sguardi lontani,
quando la nostra vera vita era appena cominciata.

Restò un gioco, nulla più che un gioco,
un bicchiere, una foto e quel salotto.

Nuovi sconosciuti, non riconosciuti, vent'anni dopo,
quando la nostra vera vita era già cambiata.

E solo quella foto ci ricordò il nostro tempo.
Il salotto non c'era più. Tu ed io avevamo perso qualcuno.

Lieti, ma brevi, i momenti di vissuta serenità
e complice sintonia.

La mia impotenza di fronte ai misteri della vita
e la malcelata vergogna per il vile abbandono.

Ancora oggi,
sempre più dubbioso sul senso di qualsiasi cosa,
sento addosso il tuo sorriso e il tuo rimprovero.

 

Un umile e tardivo ricordo per chi, oggi, scompare.

Un rinnovato e rabbioso vigore per sbranare la carne, lo spirito e l'essenza stessa
di chi soltanto provi a giustificare il gratuito dolore.

Infine, con l'umana, vendicativa e blasfema speranza della sua esistenza,
un "arrivederci" al cattivo Dio.

 

30-03-02
(Per Mina)

Vorrei vivere in un solo istante tutte
le emozioni che il futuro mi riserva.

E se non me ne riserva,
'fanculo, me le invento.

 

19-12-01
Forum VnW
 

Il tic-tac di un orologio,
il botto di un nuovo anno.

Il rintocco di un'ora,
il nome di un nuovo mese.

L'esplosione di un primo gemito,
il sospiro di una vita finita.

-

Non misurare mai il tempo che passa,
lui non t'aspetta.

Non rimpiangere mai il tempo trascorso,
lui non torna mai indietro.

Non contare mai sul tempo che verrà,
lui verrà, verrà, comunque verrà.

-

Vivi il tuo tempo,
questa è l'unica certezza che hai.

 

29-09-01
(Per Danilo
che festeggia
i suoi primi 30 anni
come direttore
di scena teatrale)

 

A Danilo

No, davvero, non so quant’anni son d’allora,
pochi, ne son certo, eppur tanti,
non foss’altro perché importanti.

Un bel giorno, (già, … un bel giorno..., era ora)
me ne uscii e, fra l’altri, l’incontrai.
Indaffarato e strano assai, eppur m’affezionai.

Fra giochi, lazzi e sinceri, seri discorsi,
ci siam spesso divertiti, litigati, conosciuti e scontrati.
No, non dico "amati", ma certo "sopportati".

Or che un po’ d’anni son trascorsi
e fatti e tempi per entrambi son cambiati,
ancor amo star con lui, anche se non siam più affiatati.

Lui e il suo tempo, il segno m’han lasciato, quassù.
E’ ingrato dire "senza infamia e senza lode",
ma, soprattutto, e non solo per rimare, senza frode.

Un amico, niente più. Disinteressato, per di più.
A me non par poco e di questo gli son grato,
anche per avermi, più d’una volta, … "cagato".

Oggi lui festeggia tant’anni nell’artistico mondo.
Io ci sono, m’ha invitato,
ed è col cuore che plaudo all’amico e al "navigato".

 

20-07-01
Tutto, a tutti noi, si ripete,
uguale e immutabile
nei modi, luoghi e tempi.
E, pur raccontandoci,
continuiamo a non capirci nulla.

 

31-05-01
(Per Roberta)

Davvero strani gli esseri umani:
passano tanto di quel tempo
pensando al loro passato,
che troppo spesso scordano
che quanto può cambiare
è solo il loro futuro.

 

18-06-00
(Per Marinella)

Il tempo scorre,
lentamente, ma senza sosta.
Tocca a noi
mantenere il suo passo,
senza correre, senza fermarci.
Stare nel tempo e col tempo,
esattamente il nostro tempo.

 

20-10-98
(Per Francy, laurea)

E ora la vita ti aspetta.

Rispettala, ti darà molto.
Amala, potrà somigliarti.
Vivila, ti sorprenderà ogni giorno.

In bocca al lupo, ma attenta al lupo.

 

26-09-98
(Per Eletta)

Sono contento, per te e per me.
Tu non sei più sola, io un po' meno.
Non lamentiamoci.

05-08-98
(Per Cristina)

Si può credere in qualsiasi cosa,
anche nelle favole,
l'importante è farlo.
Solo così ci si può permettere,
e sopportare,
di cambiare idea.

30-07-98
(Per Francesco)

Noi siamo quel che siamo
per il nostro passato.

Ti auguro di non essere mai certo
di quel che sarai domani.

24-07-98
(Per Scilla)

Ti sfiderò solo quando
avrò la presunzione di vincere.
Smetterò di farlo
un istante prima
di soccombere.

Per ora,
lasciami volerti bene.

??-12-97
(Per Glenda)

Che strana cosa la vita.
Stiamo con lei per tutto il tempo,
eppure continua a sorprenderci.
Che bella la nostra vita!

05-08-97
(Per Cristina)

A volte discutiamo,
altre ci fraintendiamo
e smettiamo di farlo.
Spesso constatiamo quanto
i nostri mondi siano distanti.

Eppure io con te sto bene.

12-05-96
Non serve a nulla avere un carattere forte
se non lo si può sostenere.
Non serve a nulla costringersi a "modellarsi"
se non lo si sa fare.
Non serve a nulla far finta di essere un altro.
Né con te, né con l'altro.

12-05-96
Mutare per convenienza
è pratica della falsità.

Mutare perché si deve
è annullarsi.

Mutare perché "così non va"
è frustrante, disonesto.

Bisognerebbe mutare senza saperlo,
e questo vorrebbe dire
non essere mai esistiti.

12-05-96 Non si cambia!
A volte,
e questo è il massimo,
ci si adegua.
(?)
(Per Germana)
Perché un riflesso di luce possa,
se ce ne fosse bisogno,
illuminare anche il tuo sorriso.
(?)
(Per Rosy)

Vola, di fiore in fiore.
Lasciati attrarre
dal profumo e dall'aspetto.
Che a fermarti non sia
la debolezza o l'illusione,
ma la scelta.
Vola, di fiore in fiore.
Forte e libera.

18-03-96
Oh, sì.
Dimenticarci di noi,
cominciando
a ricordarci di noi.

PS:
E chi siamo noi,
se non quello che
in ogni istante sentiamo?
Non importa come e perché avvenga,
ma, caspita,
come si vive in questi momenti!

(95) La sua mente, fertile di memoria,
riuscì improvvisamente a farlo sentire
come il più grande artista, o mago,
di tutti i tempi.
Era riuscito a creare il niente dal tutto.
Aveva finalmente raggiunto
lo scopo di tutta la sua vita:
fallire.
18-12-95
(Per Paola)

Sì, non era una battuta,
e non stavo rubando qualcosa
già detto da altri.
Mi manchi.
Mi manchi ora,
mi mancavi già
mentre te lo dicevo.
Fra di noi c'era un tavolino di troppo.

27-10-95
(Per Nico)

Ho fatto una croce sulla tua foto
per ricordarmi di dimenticarti.
Vorrei tappezzare ogni posto della mia casa
con le tue foto con la croce sopra
per ricordarmene meglio.
E intanto che ci penso,
scopro che questo sarebbe il modo migliore
per ricordarti sempre.

22-10-95 Perché non riesco ad aspettare di
avere una scusa più plausibile per chiamarti?
19-10-95 Ti desidero, ma non ti voglio.
19-09-95 La domanda è sempre e ancora quella:
Voglio "quella" donna o voglio "una" donna?
(95) Il suicidio più "voluto"?
Decidere di smettere di respirare.
E riuscirci.
(95) Chi può deve!
Non è affatto scontato il contrario.
(95) Guarda come un uomo abbina la cravatta all'abito e giudicalo.
Non giudicarlo affatto se non ha la cravatta.
(95)
(Per Nico)

Parla e gioca con loro,
ascoltali e osservali.
Ogni tanto rimproverali.
Saranno tuoi amici e compagni.

Parla e gioca con me,
ascoltami e osservami.
Ogni tanto rimproverami.
Sarò tuo amico e compagno.

10-08-95
Come una foglia,
verde sempre.
Felice per un alito di vento,
che cade, silente,
quando è il momento.

08-08-95
Voglio una donna
da stringere al mio cuore,
fino a farle male.

Voglio una donna
da stringere al mio cuore,
fino a fermarlo.

06-08-95
Sapere, perché lo sento,
di aver sbagliato a concederti di dimenticarmi.
Sentire, perché lo so,
di sbagliare nel concedermi di ricordarti.
Nulla posso,
per sopportare la tua pregnante assenza,
se non sbagliare ancora,
illudendomi di giocare.

(95) Metti il miglior profumo
quando stiamo in casa,
non quando dobbiamo uscire!
(95)
Vorrei conoscere a fondo
le tue debolezze,
per approfittarne,
per colpirti,
per farti bene.

Oggi rischio solo di
ferirti.

05-03-95
Ora, ora, maledizione,
ora dovresti "approfittare" di me.
Ora, se tu arrivassi,
non ti lascerei più andare.
Mai più.
Ora, ora, potrei convincermi completamente.
Ora smetterei di pensare
di pretendere troppo,
com'è giusto.

Ora,
perché non accadrà,
farò definitivamente
a meno di te.

(?)
(Per Roberta)

Nulla da ricordare, tutto da rimpiangere.

Stanotte, per la prima volta, ti sognerò.

Cercherò di riaffondare nei tuoi occhi.
A te basterà guardare da un'altra parte.
A me, aspettare. O essere da un'altra parte.

Momenti intensi. Senza illusione, né speranza.
Nemmeno l'effimera dolcezza del fraintendere.
Ruberò soltanto. Con egoismo e indiscrezione.

Ti imporrò cento discorsi inutili.
Sarai costretta a stemperare l'imbarazzo.
E obbligata alla cortesia della risposta.

Poi rideremo e berremo insieme.
Brinderò sinceramente a voi.
Inghiottirò la realtà.

Non smetterai di piacermi.
Continuerò a non piacerti.
Ed è tutta la nostra storia.

Non ti ho mai avuta.
Oggi ti ho persa per sempre.
Mi manchi.

Stanotte ti sognerò. Finalmente.

(?)
Paura

I pensieri si rincorrono confusi,
creando idee già vecchie.

La soluzione, chiara e subito inutile,
con sberleffo rilancia il problema, uguale.

Ogni istante che scorre tutto muta,
senza davvero cambiare.

Rovisto nel mio passato
e trovo solo dei "se...".

Il mio padrone è il tempo,
troppo per trascorrerlo così,
poco per contarci.

(95)
(Per Mina)

Ne hai sentite tante,
ma ora lo sai,
poco importa
com'è andata
o quel che avrai.

Ciò che conta,
in ogni istante,
è come stai.

(?)
Quando l'appetito smette di sostituire l'orologio,
quando ti ritrovi senza pane,
quando ti affidi alla dispensa piena di cose inutili,
quando ti sembra vuota,
quando apri con gioia l'ennesima scatoletta,
quando mangi con le parole crociate davanti,
quando ti senti sazio,
quando scopri di non aver bevuto il vino già versato,
quando accendi la sigaretta prima del caffè,
quando ti dimentichi del caffè,
quando l'ultima sigaretta è sempre la penultima,
quando versi ogni giorno un goccio di più,
quando lo versi nel vino,
quando ti vien voglia di un polveroso cioccolatino,
quando decidi di digerire quel che non hai mangiato,
quando devi troppo spesso tirarti su i jeans,
quando ti vergogni di comprarne due misure in meno,
quando non apri più l'armadio,
quando ti pesi solo se sei solo,
quando decidi che quest'anno non andrai al mare,
quando non piangi per non dimagrire ulteriormente,
quando ti senti il nulla anche fra le gambe,
allora, e solo allora, vomitati addosso e
guarda la tua anima disperata che muore.

(94)
Single, non un altro mondo.

Vai a casa, senza tornare.
La segreteria lampeggia 1 o 2.
Il conto quadra.
Ti riascolti. Con sincera curiosità.
Manca la fame, e anche il pane.
Bisogna mangiare, dicono.
Un piatto pulito è rimasto.
Il solito sguardo, sul solito muro.
Ingoi, pigro, quello che
hai sempre rifiutato.
Sul tavolo, le briciole di ieri.
E di troppo tempo prima.
Un caffè per credere di digerire.
E finalmente un drink
nello stomaco vuoto.
Sì! Telefono?
A chi? Perché? Come?
Scappare. Da te solo.
Senza stare con chi stai.
NO! E se poi dice no?
Il letto, ancora già pronto,
puzza sempre e solo di te.
Domani chissà che succede.
Rifallo! E lavati, maledizione.
A voce alta, un saluto
a chi ti passa nello specchio.
Ma sarà davvero niente male?
Rieccolo l'antico, fresco, pensiero.
Testa maledetta.
Eppure apprezzata.
Ti regala dolore, senza dolere.
E poi, quella nuova stronza. Gioca.
OK! Gioco con le mie regole.
Perdo.
Non c'erano regole.
Domani è un altro giorno. Si vedrà.
Ti stai abituando.
E' il tuo fondo.
Gratti.
Apatia. La tua nuova compagna.
La ragione ti ferma.
D'istinto, boccheggiando, risali.

Poi incontri l'amicizia.
L'aiuti e ti aiuti.

Un lecito fremito d'orgoglio.
Ti schiaffeggi per il passato.
A tratti, smetti di vergognarti.
Finalmente, puoi anche piangere.

Finalmente,
ancora e sempre te stesso,
sei in due.
E puoi restare te stesso.

E' tanto! E' di più.

Nessuno,
e particolarmente nessuno di noi,
single per scelta o per forza,
vorrà mai vendere
una vera amicizia.

E' l'unico sentimento che,
lecitamente,
può convivere con tutto il resto
e, anzi,
ci impone di non accontentarci.

(94)
(Per Mina)
Quante volte sei rimasta delusa rispondendo al telefono?
Ogni tanto, per non rischiare, chiama tu. Chi vuoi tu.
(94)
(Per Mina)

La tua inutilità non è
per niente dimostrata.

Come vedi, io,
in questo istante,
sto cercando di ignorare
la mia pensando a te.

(94)
(Per Mina)

La vita scorre.
A volte lenta come un ruscello.
Altre impetuosa come un fiume in piena.

Perché non decidi,
semplicemente,
di farti comunque una nuotata?

(94)
(Per Mina)

Domani è un altro giorno,
e andrà meglio.
Verissimo.

Ma pensaci domani.
Già oggi può andare meglio.

(94)
(Per Mina)

Se accendi due candele insieme,
si spegneranno insieme.
E rimarrai al buio.
Se hai abbastanza luce,
accendi una candela per volta.

(94)
(Per Mina)

Che tu lo voglia o no,
il tuo futuro esiste già.

Corre veloce,
e non è tutto scritto.

Certamente non sarà
sempre troppo bello.

Sicuramente non sarà
sempre troppo brutto.

Il tuo futuro esiste già.

Anzi, ne hai appena
consumato un poco.

Non limitarti ad osservare
il tuo futuro
che diventa il tuo passato.

(94)
(Per Mina)


L'amaro ricordo del passato fuggito, eppure tanto lungo,
l'inerme abbandono al futuro invisibile, invivibile, sempre troppo breve,
l'apatia, ormai amica, solo a tratti sconvolta dai nuovi dolori, ancora più forti,
l'improvvisa coscienza dell'entità e del peso
(troppo raramente del valore)
di quel tuo personalissimo numero,

oggi ti spingono a dire

"... ah, se avessi vent'anni di meno ..."

Ripetitelo pure, vecchia mia,
ma, fra vent'anni, ricordatene.

(94)
(Per Mina)

Se si potesse ...

Parlare solo se ci va,
guardare quando ci va,
non dover sempre spiegare.

Scegliere cosa dimenticare e cosa ricordare,
ridere e piangere a piacere,
far nascere o morir l'amore.

Vivere la fantasia,
desiderare ed anche avere,
partire col futuro.

Fare un film di pensieri,
dire "io son così",
restare svegli.

Sentire ogni istante,
gridare un nome,
finirla di blaterare.

Restare o scappare,
iniziare ogni volta,
tornare e trovare.

Farsi raccontare una storia dal mare,
sapere finalmente dove nasce il vento,
giurare che il sole dorme con la luna.

Capire ed essere capiti.

... se si potesse sognare ...

ci si potrebbe anche illudere di frenare
il tuo spirito libero.

E sbagliare.

(94)
(canzone)

Quante volte

Ti avrei vista, la sera dopo.
Ho atteso, contando il tempo.
Ho temuto, scoprendo altri.
Ho vissuto, prima di noi.

Ti ho vista, ho capito.
Il tuo viso vuoto,
tremante, assente.
Tu, da sola.

Quante volte ti ho guardata.
Quante volte sei scappata.
Quante volte ti ho cercata.
Quante volte sei cambiata.

La tua mano, con forza, nella mia.
Comunicare con te, in ogni modo.
Credere, eppure dubitare.
Vederti soffrire, senza sapere.

Svegliarti, forzarti.
Sbagliare ancora,
sorriderti per scusarmi,
riscoprirti a piangere.

Quante volte ho disperato.
Quante volte ci ho creduto.
Quante volte ho desistito.
Quante volte ho fallito.

Pretenderti e vederti andare.
Baciarti e odiarti insieme.
Salutarti per davvero.
Rinunciare a te.

Aspettare, ancora.
Attendere che cambi,
senza voler cambiare.
Trattenerti.

Quante volte ho taciuto.
Quante volte ti ho fermata.
Quante volte non ho capito.
Quante volte ho sbagliato.

Quante volte ti vedrò.
Quante volte ti parlerò.
Quante volte ti sentirò.
Quante volte ti amerò.

(94)
(canzone)

Risveglio

Nel nostro gioco senza regole,
oggi ho voluto aspettare
la tua nuova scusa
per sentirmi ancora cercato.

Scioccamente, forse, ho frainteso,
ma non ho potuto che accettarmi.
Allora ho vinto nella mia mente
desiderio e paura di te.

Ho visto il mio sorriso nello specchio
e mi sono ascoltato a fischiettare.
Ho pizzicato la mia nuova pelle
e d'incanto ho liberato il mio cuore.

Accetto la tua involontaria sfida.
Con i timori dell'insicurezza,
cedo al gioco delle sorprese
e combatto con la resa in mano.

Non m'importa di scoprire d'essere solo.
La ragione che voleva attenderti
s'è persa nel mio nuovo pianto di gioia.
Sono un altro e te lo devo dire.

Oggi rinasco in una nuova certezza
e scopro di credere anche in me.
Mi lascio andare in te,
anche senza di te.

Riposo la mia mente
e lascio tremare il cuore.

Io oggi ti amo.

(94)
(Per Anna, Carla, Giovanna e Santina)

Ripensa a quel cioccolatino,
o fiore,
o cuore.

Non ti deve mancare
per averlo già avuto.

Lasciati andare al desiderio di riaverlo,
più dolce,
più fresco,
più grande.

Domani.

Per questo,
e per tutto quello che vuoi,
auguri.

(94)
(Per Mina)
(poi canzone)

Una sigaretta accesa,
una carezza improvvisa,
la sorpresa del passato.

Gli occhi di chi ami,
la forza per gli altri,
un istante per te.

Un pasto completo,
un divano usato,
un incontro gradito.

La rabbia per combattere,
la gioia per continuare,
il desiderio per domani.

Una parola non detta,
un momento di tenerezza,
qualcosa da ricordare.

Essere come sei,
avere quel che dai,
la coscienza di quel che vuoi.

Credere senza pretesa,
giocare senza scommessa,
aspettare senza attendere.

Un'alba da vedere,
un giorno da scoprire,
una notte per non dormire.

Un augurio per te, amica mia. Serenità.

14-02-94 Riversa i tuoi pensieri
su di un pezzo di carta.
Poi criticali come se fossero
problemi di altri.
Risolvili. E depennali.
Ricordami.
(94)
Io odio, io ti odio.

Non ti odio per la mia solitudine.
Non ti odio per la mia confusione.

Non per i miei anni.
Non per la mia fretta.

Non ti odio per la mia insicurezza.
Non ti odio per la mia paura.

Non per la mia gelosia.
Non per la mia rabbia.

Non ti odio per la mia onestà.
Non ti odio per la tua disonestà.

Non per le mie lacrime.
Non per i miei incubi.

Non ti odio perché non ci sei.
Non ti odio perché non ci sono.

Non per il mio sesso.
Non per il vostro sesso.

Non per i miei pasti, la mia casa, il mio letto, il mio denaro.

Vorrei poterti amare per smettere di odiarti.
Vorrei smettere di odiarti per poter amare.

Non ti odio per non saper sperare.
Non ti odio per non voler vivere.

Io ti odio per saperti viva.
Io vivo per vederti morire.

Io ti odio perché
nemmeno quando mi implorerai di finirti
mi dirai perché.

(93) Dai, che ce la f ... ai.
(93) M'hai rubato vent'anni di vita
stando con me.
Mi ruberai quanto mi resta
per voler stare senza di me.
(93)
Vent'anni. Perdere la testa a vent'anni per qualcosa.
E' normale, fisiologico, è necessario.
Ho perso la testa a vent'anni per una donna.
Sembra ieri, ma sono passati vent'anni.
Ho perso anche quelli, e non ho ritrovato la mia testa.
Me ne vergogno profondamente ed ho paura.
Paura per i miei prossimi vent'anni.
Ricordare, rivivere, far tesoro dell'esperienza?
Chiacchiere che possiamo raccontare solo ai ragazzini.
Ho vent'anni di troppo, rabbia da vendere e istinti omicidi costanti.
Spirito svanito, fiducia nemmeno in me stesso, morale ibernato.
Davvero, roba da ragazzini.

(93) Certamente Meritoria.
Indubbiamente Marytroia.
(93) Dammi un po' d'ossigeno. Lasciati baciare. Lasciami vivere.
(93) Si può far finta di essere felici per un sogno? Ci si può "sentire" felici?
Anche se è un sogno ad occhi aperti? Se sì, piango più volentieri. Di felicità.
(93) La mia macchina è in garage.
E' là che pensa, tranquilla,
che prima o poi andrò a prenderla.
A darle vita.
(93) Sto vivendo da protagonista il più bel film della mia vita.
Non rispondere. Lasciami vivere.
(93) Attorno a me uno schermo a 360 gradi. Ovunque vedo te. Tutto il resto è lo sfondo.
Vorrei dirtelo guardandoti dritto negli occhi. Ho paura che il sogno resti un sogno.
(93) Vorrei poterti amare per smettere di odiarti.
Vorrei smettere di odiarti per poter amare.
(93) Riascolto il tuo gemito, per me.
Che il prossimo possa essere l'ultimo, per un altro.
(93) Tu, donna, ammetti che il tuo uomo possa averti solo per scoparti.
Puttana. Io, il tuo uomo, dico sì. Finalmente penserò solo a me.
(93) Una donna è veramente tua solo se, quando sta con te, è di un altro.
(93) E' ora di pranzo.
Per gli altri.
(93) Ne ho le palle piene.
Quando scoppiano ne uscirà la vita intera.
(93) Ogni momento della tua vita è sempre l'ultimo.
Vivilo intensamente e con egoismo.
Poi non ricordarlo mai.
(93) Ho il cuore come un puzzle.
Aiutami. Io non ci vedo.
(93) Maledetta solitudine. Amo e odio.
Non riesco a vivere soltanto.
(93) Prenditi un intero istante.
E distruggimi il letto.
(93) Vado a cena.
Spero di poterti mangiare il cuore.
(93) Morì per una ferita al costato? Balle.
Anche lui aveva, fin sulla croce, la sua spina nel fianco.
Maddalena la vacca.
(93) Vorrei ucciderti. Ti ucciderei.
Ti odio per la gelosia che mi procurerai vivendo.
(93) Ti sogno in continuazione perché non ho nulla di meglio.
Puoi solo immaginare come sto.
(93) "Cara, mi compri le sigarette?"
Il modo più sicuro per smettere di fumare.
(93) Ho dormito di traverso, sull'altro cuscino.
Se scopro dove sei andata, ti spappolo.
(93) Sto bene, sto benissimo.
Mi butto dal balcone.
(93) "Ah, se avessi vent'anni di meno ..."
Guardati. E fra vent'anni ricordatene.
(93) "Che porco che sei!"
Lascia la sedia inviperita. E scivola.
(93) Non so se il mio campanello funziona. Nessuno suona mai.
I vantaggi della solitudine: puoi scoreggiare quando vuoi.
(93) Per pensare di meno bisognerebbe essere idioti.
Se non puoi provvedere, perdonami se penso.
(93) Prendi un orologio. Se non respiri, puoi morire in un minuto.
Quanti minuti consumi, tutti i giorni, per viverne uno?
(93) La donna, meraviglia della natura.
Peccato che viva sul mio stesso pianeta.
(93) Mi lascio i messaggi sulla segreteria telefonica.
Lo faccio per sentire qualcuno che parla con me.
(93) Fatti una gita, una sigaretta, una donna, un libro, un caffè.
Fatti una sega, ma per dio, fatti qualcosa!
(93) "Non t'arrabbiare. Anche chi ti trascura ha i suoi problemi".
E a me cosa me ne frega?!
(93) Possiamo fare a meno del cibo, dell'acqua e del sesso.
L'unica cosa che ci è indispensabile sono le chiacchiere.
(93) Le amicizie?
Aspetta di averne bisogno per contarle.
(93) Dio c'è? Bene.
Presentamelo che gli faccio un culo così!
(93) Sarebbe drammatico pentirsi per non aver fatto.
E' sufficiente, e avanza, pentirsi per aver fatto.
(93) Ci si può pentire per una scelta sbagliata.
Non ci si può pentire per non aver avuto scelta.
(93) Posso sopravvivere sapendo che soffri come una cagna.
Mi scoppierebbe il cuore se tu stessi un po' meno male di me.
(93) Sensibilità, altruismo, disponibilità, comprensione femminile.
La donna, per vivere meglio, uccide.
E vive davvero meglio.

 

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